Tempo fa in occasione della fiera internazionale Cosmoprof, dedicata all’estetica, ho effettuato dimostrazioni di decorazione con aerografo sulle cosiddette “nail-tips” creando così delle coloratissime serie di unghie applicabili a misura.
Per poter creare queste decorazioni in miniatura, rendendole indelebili e resistenti, la preparazione è stata fatta inizialmente opacizzando la plastica di ogni singola “tip” e spruzzandovi sopra un primer/ancorante in bomboletta.
Successivamente con colori acrilici ad acqua ho effettuato la colorazione in varie tonalità, aiutandomi in alcuni casi con dei mini-stencil in varie fantasie per la decorazione unghie.
A lavoro finito ho applicato due o tre mani di trasparente lucido in bomboletta, che una volta completamente asciutto ha reso indelebile e resistente il lavoro fatto ad aerografo, dando all’unghia stessa un effetto brillante e lucido.
Alcuni esempi dei lavori fatti li trovate in questo articolo, per maggiori informazioni potete contattarmi tramite il mio sito.
Per poter personalizzare con l’aerografia la propria auto a volte non serve fare lavori particolarmente impegnativi e che costringano a tenere ferma la macchina per diverso tempo. Alcune parti dell’auto quali un copriruota di un SUV o fuoristrada per esempio possono essere decorate in tempi piuttosto brevi, senza costringere al fermo della macchina e risultando molto visibili una volta riassemblate.
In questo articolo vi mostro un esempio di un lavoro fatto su commissione ed ispirato sia alla richiesta del cliente che all’arte fantasy degli artisti Ciruelo ed Assel.
La composizione del disegno è stata fatta seguendo l’idea di chi mi ha commissionato il lavoro, partendo da questa idea ho poi composto l’immagine finale.
Un supporto come questo è relativamente facile da preparare ed essendo piatto ben si presta ad essere aerografato, la posizione finale del copriruota contribuirà a mettere il lavoro in bella vista sull’auto del proprietario.
Ovviamente più dettagli verranno disegnati e maggiore sarà il tempo necessario a completarlo e di conseguenza cambieranno anche i costi.
Il disegno, protetto da due e più mani di trasparente diventerà indelebile e resistente agli agenti atmosferici, al fango e alla sporcizia che in particolare su un fuoristrada potrebbe crearsi.
Vi lascio ad alcune immagini di questo lavoro, per informazioni potete contattarmi tramite il mio sito!
Sono stati due mesi di lavoro intenso quelli che ho trascorso a restaurare ed aerografare la mia nuova auto, per un totale di 320 ore, ma finalmente posso presentarvela in questo articolo dove passo passo sono visibili le varie fasi principali del lavoro di decorazione ad aerografo.
Dal restauro della carrozzeria al disegno in vero e proprio, tutto il lavoro è stato eseguito a mano.
Ho ora in programma di scrivere un articolo dettagliato sulle varie fasi di realizzazione e presentarlo ad una rivista estera specializzata in aerografia, al fine di poterlo pubblicare.
Eccovi per ora in anteprima le foto principali di questo lungo lavoro di aerografia e non da ultimo di carrozzeria.
Sono ancora necessarie alcune modifiche estetiche e meccaniche alla macchina, che terminerò in primavera, al fine di renderla davvero una “fuoriserie”…non che così non richiami già una buona parte di attenzioni, ma restano alcuni dettagli da sistemare quali dei nuovi cerchi, gomme e un bell’assetto…buona visione!
Il Kustom Road 2014, rassegna motoristica dedicata al mondo kustom delle due e quattro ruote, si è svolto da Venerdi 11 a Domenica 13 Aprile presso il complesso fieristico MalpensaFiere.
Diversi gli espositori che hanno occupato i 3 padiglioni messi a disposizione dalla fiera, nella cui area esterna oltre alle moto ed auto americane e non dei visitatori, vi erano show con stuntmen e dimostrazioni di drifting.
Nel padiglione 3 grazie al supporto di “KustomGarage on-line Magazine” una intera zona è stata dedicata a noi artisti, con presenza di aerografisti, pinstriper e decoratori.
Qui ho esposto il mio stand in stile “Hawaiian-Kustom” 😉 con i miei lavori ad aerografo e pinstriping.
Nelle giornate di Venerdi e Domenica ho realizzato sul posto alcuni pinstriping, in particolare la decorazione di specchi, mentre al Sabato, assieme agli arti artisti presenti ho partecipato al contest indetto per l’occasione a tema Rock ‘n Roll.
Ognuno di noi ha dipinto la sagoma di una chitarra in legno mdf, con la tecnica a lui preferita. Ovviamente io ho realizzato il lavoro interamente ad aerografo e partendo da una base bianca.
A dipinti terminati e per tutta la giornata di Domenica, il pubblico presente ha potuto votare il migliore.
Con mia soddisfazione, mi sono piazzato al primo posto a pari merito con la bravissima Aryk, che ha realizzato il suo lavoro con tecnica a pennello e smalti.
L’occasione, più che per competere con gli artisti presenti è stata valida per mostrare le mie creazioni al pubblico, numeroso soprattutto la Domenica.
Tra noi artisti vi è stata una piacevole collaborazione e mentre erano in corso le votazioni delle opere abbiamo realizzato un dipinto sull’ultima sagoma di chitarra rimasta ancora bianca. Ognuno con la propria tecnica ha apportato una parte di grafica realizzando in breve tempo il lavoro che vedete in questa foto.
In attesa della prossima edizione un saluto…anche da parte sua e…
Vorrei dedicare questo nuovo articolo alla mia macchina storica, una Ford Fiesta del 1997 che per oltre 10 anni mi ha accompagnato in innumerevoli avventure artistiche collezionando, oltre ad una lunga serie di sguardi, ben 267.000 km!
Nato come mio primo esperimento di decorazione su un auto, il disegno che ho interamente realizzato ad aerografo si rifà al mondo dei delfini e prende ispirazione da un quadro creato dall’artista Hawaiiano C. Lassen.
Come regola principale nel custom, il disegno e la grafica scelta è bene che si adattino alla forma del soggetto da decorare, in questo caso le forme tondeggianti della mia Fiesta le ho ritenute adatte per ospitare una grafica avente per tema i delfini.
Mantenendo come base la colorazione originale verde scuro metallizzato, ho creato sull’intera auto raffigurazioni di delfini e fondali marini in modo tale da farli sembrare quasi tatuati sull’auto stessa.
I colori utilizzati sono stati solo tre, il bianco e due azzurri metallizzati, ottenendo un risultato finale in parte surreale.
Il tempo necessario per realizzare il tutto, tra la preparazione di fondo ed il disegno ad aerografo è stato di tre settimane circa, non sono infatti questi, lavori che possono essere fatti in giornata, come lo è ad esempio l’ormai di moda “wrapping”, che consiste nel creare grafiche sulle auto tramite l’uso di pellicole adesive prestampate.
L’auto, che ancora oggi utilizzo soprattutto per i brevi tragitti, punto a mantenerla e conservarla come si farebbe con un oggetto da collezione.
A mio parere infatti un qualsiasi oggetto al di la del valore commerciale, una volta personalizzato e decorato diventa un pezzo unico, una creazione artistica a tutti gli effetti unica e personale.
Scrivo oggi questo breve articolo per fare alcune riflessioni sul termine “personalizzazione”, in particolare legata al mondo artistico dell’aerografia che per l’appunto fa ampio uso della parola “custom”, ovvero personalizzato.
Spesso per ciò che accade (o perlomeno ciò che ho potuto notare io nei quasi 15 anni in cui mi dedico con passione a quest’arte) è che la persona generalmente interessata ad un lavoro ad aerografo vede questa tecnica come un modo per riprodurre, nel migliore dei casi in modo economico, grafiche loghi o personaggi già visti altrove o come già esistono in altri contesti.
Non molti percepiscono l’arte “custom” dell’aerografo come un occasione per poter rendere unico, originale e diverso dagli altri un proprio oggetto, con temi e soggetti strettamente legati alla propria persona ed esperienza al fine di poter dire, una cosa così la possiedo solo io ed è stata creata appositamente per me.
La tendenza è rifarsi a cose già viste, basterebbe invece poco per tramutare in qualcosa di unico un proprio oggetto, un casco, una moto o qualsiasi altra cosa, dentro la quale possano essere riportate immagini, informazioni o una semplice frase che si rifanno al vissuto della persona che lo possiede.
L’aerografia fatta ad un certo livello, non va quindi vista come un modo economico per cambiare aspetto ad un oggetto o per riprodurlo in maniera similare ad uno originale, l’aerografia è una forma d’arte in grado di rendere unico un proprio oggetto, le tele dell’artista diventano un casco, una moto, il cofano di un auto o ancora una parete e su queste tele l’artista è chiamato a realizzare una creazione rispettando i gusti di chi la commissiona. Non si usano stampanti, trasferelli o trucchi, il tutto viene realizzato interamente a mano e per questo se fatta bene, ad un aerografia ed al lavoro dell’artista va certamente riconosciuto il suo valore.
Ciò che rende unica l’aerografia è la possibilità di poter realizzare dipinti praticamente su ogni tipo di superficie.
Carta, cartoncino, tela, pareti, plastiche, metallo sono le superfici comunemente dipinte, ma è facile andare oltre, come negli esempi descritti in questo articolo, dove vi mostrerò l’aerografia su legno.
Nel caso specifico si tratta di aerografia su cetre, strumenti musicali spesso usati durante le funzioni religiose.
Il legno è per sua natura poroso e ciò facilita il fissaggio del colore spruzzato, se il legno si presenta in fogli di compensato allo stato naturale come in questo caso, non serve una preparazione specifica prima di aerografarlo.
A fine dipinto e per un fissaggio ottimale verrà applicata sull’intero strumento musicale una resina protettiva e successivamente saranno assemblate le corde metalliche che andranno a completare lo strumento rendendolo funzionante.
Come spesso accade quando si parla di aerografia “custom” ovvero personalizzata, i soggetti scelti seguono i gusti del cliente. In questo caso vista la funzione degli strumenti, si tratta come potete vedere di soggetti liturgici.
Non c’è quindi limite alla personalizzazione con aerografo, personalizzare vuol dire rendere unico un oggetto, oltre che con il disegno, anche con un nome, una frase, una dedica o quant’altro contribuisca a legarlo alla persona che lo ha richiesto.
Vi presento in questo nuovo articolo dedicato al custom painting uno dei miei ultimi lavori realizzati su un auto, nello specifico sul cofano di un utilitaria, che come spesso accade è la parte che più si presta per effetto e visibilità ad essere aerografata.
Protagonista in questa occasione è Miss Piggy, noto personaggio dei Muppet. La proprietaria dell’auto è infatti una grande appassionata di questa serie televisiva, così che sul cofano non poteva far mancare il ritratto del suo personaggio preferito.
Sfruttando le proprietà dell’aerografo, ho fatto in modo che il disegno venisse sfumato verso il colore di fondo del cofano in modo da non creare il classico effetto “stile adesivo” ma qualcosa di più artistico e particolareggiato. Seppur semplice questo disegno da sicuramente un tocco di originalità all’auto, distinguendola dalle altre e legandola in modo particolare alla sua proprietaria tanto che lo stesso mezzo è stato dai lei ribattezzato ironicamente “scrofomobile”! 🙂
Il disegno finale è stato protetto con due mani di trasparente bicomponente in modo da resistere per sempre alle intemperie ed ai lavaggi.
Vi lascio alle foto di questo nuovo lavoro, che terrei come semplice esempio per dire che spesso non serve stravolgere la grafica di un mezzo per renderlo particolare ma anche un piccolo “ritocco” a volte può fare la differenza.
ll “True Fire” è una tecnica di aerografia inventata e diffusa dall’artista Americano Mike Lavallee a metà degli anni 2000…quando si parla di “True fire” infatti, per gli addetti ai lavori il richiamo va subito al suo nome. Molti artisti in tutto il mondo hanno appreso la sua tecnica, grazie anche a tutorial da lui stesso commercializzati e che “come una fiammata” hanno permesso che questa tecnica venisse sempre più spesso utilizzata.
Tra questi artisti “sperimentatori” rientro anche io 😉 ed alcuni lavori di questo genere li ho fatti sebbene non abbia approfondito il tema, anche perchè come si sa, il mercato in Italia per questo tipo di creazioni non è così florido come potrebbe essere in America o ancora in Germania.
Ho avuto comunque la fortuna di incontrare di persona Mike Lavallee a Las Vegas in occasione del Sema Show 2010 e vederlo all’opera, ovviamente non solo con questo tipo di tecnica, dato che lui stesso è un artista dell’aerografo a 360°.
Vi lascio quindi ad alcune mie creazioni in tema di true fire, prima di dedicarmi alla prossima che verrà realizzata su un auto e della quale riporterò prossimamente uno step-by-step dedicato… 😉
Sabato 23 Novembre all’interno dell’evento Swiss Bodypainting Art Festival 2013, presso il centro congressi a Lugano (Svizzera), io e le mie colleghe Elena e Fiorella, siamo stati ospiti come team Colorsensation allo stand Vyrus, nota casa motociclistica italiana creatrice di autentiche “opere d’arte e tecnologia” su due ruote.
L’obiettivo del nostro team, era quello di realizzare una dimostrazione artistica che unisse l’arte alla tecnologia facendole diventare una cosa sola. Le nostre arti che si manifestano con il bodypainting (pittura su corpo) ed il custompainting (pittura su veicoli) hanno preso vita contemporaneamente, e mentre Elena e Fiorella erano detite al bodypainting sulla modella, io ho avuto a mia disposizione per l’intera giornata una Vyrus modello 986 M2 con telaio interamente in carbonio, da dipingere e trasformare in sintonia con il lavoro sul corpo della modella.
Come accade in questi casi, tutto il lavoro va studiato preventivamente in modo da farlo perfettamente combaciare con le caratteristiche e le idee che animano la filosofia del marchio che ci ha ospitato, in questo caso Vyrus appunto.
“Pura Follya Tecnologica” è il motto che anima tutto il mondo che ruota attorno a questa moto dalle linee futuristiche e dotata di una tecnologia a dir poco “extraterreste”.
Sposando questo motto, la nostra scelta di grafica è stata di stile biomeccanico ed alieno, usando colori perlati ed iridescenti e linee che andavano a combaciare sia con le forme del corpo della modella che con le forme del telaio della moto.
La sfida soprattutto per la parte grafica realizzata sulla moto, è stata quella di dover portare a termine tutto entro la sera stessa ed in contemporanea al bodypainting.
Il nostro lavoro senza sosta dalle 11.00 del mattino fino alle 19.00 ha permesso ai numerosi visitatori che hanno partecipato all’evento, di poter seguire lo sviluppo di entrambe le tecniche su corpo e su telaio, il primo dipinto da Elena e Fiorella con pennelli e spugne ed applicazione di effetti speciali, il secondo da me interamente realizzato ad aerografo e con l’uso di una tecnica di verniciatura detta “Marblizing”.
Il risultato con nostra soddisfazione e del team Vyrus è stato quello voluto, una perfetta fusione tra arte e tecnologia, tra corpo umano e corpo meccanico, possiamo veramente dire che le fatiche spese in questo progetto sono valse ad ottenere qualcosa di unico.
In questo bel video, realizzato dall’amico Massimo che ha piazzato una macchina fotografica a riprenderci per l’intera giornata, con scatti intervallati ogni 30 sec, potete vedere tutto il nostro lavoro sintetizzato in circa 2 minuti.
Per il resto vi lascio alle foto presenti nell’articolo, non prima di ringraziare la nostra bravissima modella Naomi ed a seguire in modo particolare l’amico Antonio Silvestro, organizzatore dello Swiss Bodypainting Art Festival che ci ha permesso di avvicinare i due mondi, quello del bodypainting a quello della tecnologia su due ruote Vyrus.
Ringrazio inoltre il simpaticissimo Renzo, progettista e proprietario della moto che ho avuto a disposizione e “last but not least” Ascanio Rodorigo proprietario del marchio Vyrus che ci ha consentito di realizzare questa inedita ed innovativa esibizione.